Viaggio tra i fiordi norvegesi. Terza parte.

Nel primo post abbiamo raccontato il viaggio di avvicinamento verso la Norvegia, nel secondo le prime esperienze con l'acqua dei tipici fiordi... A questo punto però ci spostiamo un po' verso l'interno, nel cuore del Lysenfjord e della montagna.



Giorno 7


Partiamo presto per raggiungere il punto di partenza per la camminata verso il Preikestolen. Dopo pochi chilometri si raggiunge il grande parcheggio (già pieno di auto e autobus con gente di ogni nazionalità…) da cui parte un sentiero ben tracciato e piuttosto comodo. Si tratta comunque di un sentiero di montagna, quindi è necessario avere abbigliamento e scarpe adeguate.

Preikestolen

In poco più di 1 ora facciamo i 3,8 km ed i 340 metri di dislivello che portano al Pulpito, uno dei luoghi più spettacolari mai visti fin’ora.

Preikestolen

Si tratta di un vero e proprio pulpito di granito che svetta per ben 600 metri sul Lysenfjord, dal quale si ha una panoramica dell’intero fiordo e da cui, soprattutto, ci si può sporgere direttamente verso il baratro! Uno spettacolo meraviglioso assolutamente da non perdere.


Preikestolen



Terminata la gita al Preikestolen, ci avviamo per raggiungere Odda.
Purtroppo il navigatore ci farà fare un giro assurdo, lungo la strada n. 134 che tra sterrato e curve a gomito ci riporta finalmente sulla n. 13, seguita poi dall’attraversamento in traghetto del tratto Hjelmeland-Nesvik  (11€), strade a picco su laghi e fiordi. 

Infine, dopo più di 200 km, ci troviamo a Odda, paese ai piedi del Folgefonna, uno dei più vasti ghiacciai europei, e nel lembo di terra tra il lago Sandevatnet ed il profondo braccio dell’Hardangerfjord.


Folgefonna


Westfalia a OddaPernottiamo presso l’Odda Camping, molto carino e curato, in riva al lago. Costo circa 24€.




Giorno 8 

Dal campeggio partiamo direttamente con le nostre mtb fino al paese all’imbocco della stretta valle (Buardalen) che porta al Buarbreen, uno dei rami del ghiacciaio Folgefonna

Folgefonna



FolgefonnaAd un certo punto dobbiamo lasciare le biciclette e proseguire a piedi lungo un sentiero a tratti un po’ impervio (verso la fine con passaggi tra il III e IV grado). Alla fine però ci si trova proprio sotto la lingua del ghiacciaio, circondati dalle acque del disgelo...una vista magnifica.




Questa gita merita sicuramente per gli amanti della montagna, è lontana dai circuiti abituali e permette di entrare in contatto con la montagna a due passi da un fiordo norvegese.