Piccolo atlante delle erbe spontanee

Finalmente è primavera: il verde degli alberi ricomincia a prendere possesso del bosco ed inizia la stagione delle erbe spontanee, ovvero delle piante che si trovano in prati e boschi ed i nostri antenati utilizzavano frequentemente sia in cucina che per la cura del corpo.
Da un'enorme soddisfazione la possibilità di farsi una cena a base di quanto si è potuto raccogliere da soli, la stessa sensazione che da un bel risotto ai funghi...

Di seguito daremo un'occhiata alle piante conosciute dalle nostre famiglie, con la speranza di scoprirne di nuove per arricchire la nostra tavola!

TARASSACO (o dente di cane)

E' una pianta che si trova praticamente ovunque, a carattere quasi infestante, dalla pianura fino a quasi 2000m; fiorisce dalla primavera all'autunno.


Descrizione:
Cresce rasoterra, a raggiera. Le foglie raggiungono i 10 cm ed hanno un inconfondibile margine dentato (da qui dente di cane) che sulla punta però diventa più uniforme. Il fusto è cavo e lattiginoso mentre il fiore è composto da migliaia di fiorellini tubolari gialli, che a maturità si seccano formando il soffione.
Utilizzo:
L'uso più comune in cucina è in insalata (cotta o cruda) mista con uova sode che ne addolciscono il sapore.




LUPPOLO (bruscandoli in dialetto trentino)

Cresce in luoghi freschi e semi ombrosi, vicino a corsi d'acqua, a quote relativamente basse (fino a 1200m), in genere su terreni incolti misti a rovi o siepi. Il periodo di raccolto è in primavera.


Descrizione:
E' una pianta perenne da cui si sviluppano lunghi fusti erbacei e spinosi che si avviluppano agli altri fusti vicini.
Le foglie nella parte in basso della pianta sono ampie, a 3-4 lobi e dal margine seghettato che termina a punta, mentre man mano che si avvicinano al fondo del fusto diventano più piccole.


Utilizzo:
Si raccolgono gli ultimi 15-20 cm dei fusti di colore scuro e si utilizzano come asparagi, lessi in insalata con uova sode, in frittata o nel risotto.


Nel nostro caso, il raccolto è stato di circa 400 grammi. Cotti al vapore in pentola a pressione per 10 minuti ne sono risultati più di 200. Ottimi con le uova sode!



SAMBUCO

Cresce in luoghi incolti, freschi e umidi, ai margini delle strade o tra siepi e rovi. Si può trovare fino a 1500 m di altitudine. La pianta fiorisce tra la tarda primavera e l'inizio dell'estate.

sciroppo sambuco
Pianta di sambuco

Descrizione:
E' un arbusto perenne dal fusto resistente e leggero, con foglie di forma ovale e dal margine seghettato. I fiori, la parte maggiormente utilizzata, sono molto profumati, bianchi e piccoli, uniti in ampie infiorescenze a raggiera. Il frutto infine è composto da piccole bacche nero-violacee.
Utilizzo:
Con i fiori è possibile fare delle frittelle dolci, anche se l'uso più comune è lo sciroppo, da diluire in acqua, molto buono e dissetante (a questo link alcuni metodi di preparazione).

sciroppo sambuco
Fiore di sambuco

Per il momento queste sono le piante che conosco, tuttavia ho a disposizione un libro gigantesco e vari forum in cui vengono descritte tantissime piante e fiori che sicuramente abbiamo visto nei prati ma che mai abbiamo pensato si potessero raccogliere per usarle in cucina.
Mi riprometto di indagare e di provarne di nuove...

PS:
...e fu così che navigando alla ricerca di info scopro PRIMITIVIZIA...una piccola azienda di Spiazzo Rendena che produce salse e conserve di sole piante selvatiche: tarassaco, luppolo, crescione, sgrizoi (??), bardana, rabarbaro, prugne selvatiche, corniola. Da provare, e magari imitare!
Ben raccontata nel blog Babs(R)evolution.